Moda consapevole, l’incontro virtuoso tra etica ed estetica
È consapevole quella moda che sa costruire con i propri clienti un rapporto trasparente orizzontale, dandogli la possibilità di conoscere cosa acquistano. Una concezione del fashion che coniuga le spinte contemporanee in favori di consumi sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sociale.
La crisi climatica sempre più intensa, l’aggravarsi delle disuguaglianze sociali, l’affacciarsi di nuovi rischi pandemici, i venti di guerra. Il mondo contemporaneo è inevitabilmente attraversato da conflitti che generano preoccupazione e sfiducia ma che sono anche in grado di scatenare risposte virtuose, uguali e contrarie. Un numero sempre crescente di persone, infatti, sceglie di reagire mettendo in discussione i propri stili di vita, per immaginare un mondo diverso. Dall’automotive alle nuove tecnologie, dai consumi alimentari a quelli energici: tutti i settori produttivi sono attraversati da spinte sociali che chiedono maggior attenzione all’impatto dell’uomo sulla società e sul pianeta. Consapevolezza è la nuova parola d’ordine. E lo è anche per la moda.
Una moda slow, sostenibile e che garantisce i diritti dei lavoratori
Il settore fashion, infatti, è da sempre uno dei termometri più sensibili ai cambiamenti della società. Un mondo spesso dipinto come frivolo e superficiale ma che in realtà sa intercettare più di altri le nuove esigenze, rispondendo in maniera coerente ai bisogni delle persone. È così che si sta facendo sempre più strada, ad esempio, il movimento slow fashion, da contrapporre al fast fashion praticato soprattutto dai grandi portali digitali di abbigliamento. Una lentezza che significa maggiore attenzione alla qualità invece che alla quantità e che si traduce nella predilezione per capi artigianali o semi artigianali, realizzati con materie prime controllate e assemblati da lavoratori i cui diritti sono rispettati. Un atteggiamento virtuoso in cui si saldano ecologia e responsabilità sociale. Tendenze che Saveone ha da subito scelto di sposare, proponendo una moda orientata ai criteri di sostenibilità.
La responsabilità passa dalla trasparenza
Per riuscire a parlare davvero al cuore del proprio pubblico, però, i brand che intraprendono la strada della moda consapevole devono imparare ad essere franchi e trasparenti. Informazione e pubblicità corrette, infatti, sono la chiave per tessere una vera relazione con gli acquista i capi. Prima di comperare una maglia o un paio di pantaloni, il cliente vuole e deve sapere come sono fatti, da dove provengono, come sono lavorati. Solo questa conoscenza può veicolare verso acquisti veramente consapevoli. Grandi e piccoli marchi fashion, quindi, devono imparare a raccontarsi con onestà e competenza, costruendo con i propri estimatori un rapporto che sia duraturo e basata sulla fiducia. La moda consapevole è anche questo: un nuovo equilibrio nel dialogo tra brand e pubblico, più orizzontale e paritario.