Virgil Abloh, il mondo della moda celebra il visionario cantore della contemporaneità

Virgil Abloh, il mondo della moda celebra il visionario cantore della contemporaneità

Virgil Abloh, genio creativo prematuramente scomparso, ha rivoluzionato il mondo della moda, grazie a uno stile street e inclusivo, ricercato e curato nei dettagli.

Virgil Abloh, genio creativo e direttore della linea maschile di Louis Vuitton, è prematuramente scomparso all’età di 41 anni, dopo una lunga malattia tenuta segreta. La sfilata con cui la maison francese ha presentato la collezione primavera-estate 2022 è stata il suo testamento artistico, l’ultima esibizione di un uomo che ha trasformato sé stesso in un’icona di stile, dando lustro alla moda dal sapore street.

Eccentrico, geniale, vulcanico. Da giorni, sui media di tutto il mondo, si moltiplicano e si fanno sempre più altisonanti gli aggettivi con cui i grandi nomi della moda e dello spettacolo hanno scelto di salutare Virgil Abloh, giovane estro dalla carriera già sfavillante. A soli 41 anni, infatti, il direttore creativo della linea maschile di Louis Vuitton ha perso la battaglia contro una rara forma di cancro. Dietro di sé lascia una lunga scia di successi e un testamento professionale andato in scena in occasione della sfilata di presentazione della collezione primavera-estate 2022 firmata proprio LVMH.

Genio creativo e talento imprenditoriale

Classe 1980, origini ghanesi, Abloh aveva una laurea in ingegneria civile e un master in architettura. Il design, quindi, era stata la sua prima passione, presto confluita nel dorato mondo della moda. A lanciarlo, dopo gli esordi nello streetwear di Chicago, era stato uno stage presso Fendi, al fianco di Kanye West, amico fraterno e figura centrale nella sua vita e nella sua carriera. Dal rapporto con il cantautore, infatti, sono nate delle proficue incursioni nel mondo della musica.

Per il giovane Virgili, la scalata verso la vetta dello stile mondiale è stata veloce e lastricata di soddisfazioni. Una parabola sempre crescente, culminata nella creazione di un suo brand, Off-White, capace di affermarsi, nel 2018, dopo pochi anni di attività, come il marchio più popolare al mondo, lasciandosi alle spalle nomi del calibro di Gucci e Balenciaga. Un exploit inaspettato ma meritato, figlio dell’innata capacità di intercettare le tendenze, soprattutto quelle dei più giovani.  Un passo alla volta, Abloh si è spinto sempre più in alto. Ancora nel 2018, Time lo ha inserito nella lista delle 100 persone più influenti al mondo, mentre la maison Louis Vuitton lo ha scelto per guidare la sua moda maschile. Un incarico suonato come una vera consacrazione.

La rivincita della moda street

Non sono una sorpresa, quindi, l’affetto e la commozione con cui nel mondo è stata accolta la notizia della scomparsa dell’imprenditore statunitense. Una cosa, però, è certa: nonostante la giovane età, la sua impronta nella moda internazionale c’è e resterà per sempre. “Sono impetuoso sulla celebrazione della diversità”. Con queste parole, Abloh descriveva il suo lavoro ad ArtTribune, riuscendo a condensare in una frase il senso profondo del suo stile e della sua ricerca artistica: l’inclusività. Un impegno che ha avuto come effetti principali la riscoperta e la rivalutazione della moda street, quindi di un abbigliamento semplice ma curato nei materiali e nei dettagli, alla portata di tutti ma ricercato allo stesso tempo. Un’impostazione che oggi permea anche le collezioni di Saveone, le cui linee devono molto alle intuizioni di Abloh. Perché la moda deve abbandonare le torri d’avorio e mescolarsi nella strada.